venerdì 28 febbraio 2025

Recensione l'ultimo canto delle allodole - Mario Nero

 


Readers Manila ha letto per il blog "L'ultimo canto delle allodole" di Mario Nero, un romanzo storico ambientato nella Polonia nazista, in particolare in un campo di concentramento, edito MTS Edizioni.



Dawid, il protagonista, nonostante le varie vicissitudini legate al suo ruolo di SS, riesce a sottrarsi al terribile processo di disumanizzazione cercando dentro di sé il coraggio di rifiutare metodi animaleschi che macchierebbero per sempre la sua anima. Un’altra componente importante è la scoperta della sua omosessualità che mette in rilievo tutte le contraddizioni concernenti l’olocausto. Dawid, nel lager nazista, riesce a provare emozioni nuove, una sorta di vitalità che gli fa riscoprire una fragilità che vale la pena esternare. Infatti, l’amore che prova per Javier e l’affetto per il piccolo Gabriel lo metteranno davanti a delle scelte che gli cambieranno la vita per sempre. Si tratta di un romanzo che affronta vari temi, come l’omosessualità, l’erotismo, l’abbandono, la persecuzione, lo struggimento, i conflitti interiori, la violenza, la perversione, ed il tutto è circoscritto in un contesto storico complesso, in cui il cambiamento è inevitabile.

Copia digitale fornita dall'autore in cambio di una recensione onesta

Ogni anno parliamo della giornata del ricordo, della Shoah e di tutte le
vittime che ci sono state. Le vite spezzate, trattate senza alcuna dignità. Ci
siamo mai chiesti però se, dall’altra parte della barricata, a parte qualche
illustre nome di chi si è adoperato a salvare vite umane, ci fosse qualche
ragazzo che eseguiva solo ordini per sopravvivere a sua volta?
 In questo
romanzo l’autore ci fa vivere una storia davvero particolare, dove un uomo
delle SS viene mandato a lavorare in un campo di concentramento.

Ovviamente, alcuni di questi soldati non erano a conoscenza dei veri piani
a cui servivano questi campi. Sì. odiavano gli ebrei, erano crudeli, ma lo
sterminio? Una cosa così abominevole potrebbe aver scosso comunque la
coscienza di qualche giovane uomo.

E arriviamo a Dawid, il nostro protagonista, che vuole solo riscuotere
qualche successo nella sua vita militare. Che vuole rendere orgoglioso un
padre autoritario che è un personaggio di alto livello nella Germania
nazista.
“Farai parte del plotone del campo. Svolgerai varie mansioni: ti
occuperai di far rispettare le regole del campo e farai in modo che ci sia
disciplina e ordine”
Dawid ha una moglie che ama e che lo ama a sua volta. Parte per fare
bene il suo lavoro, ma ogni cosa verrà ribaltata, soprattutto i suoi
sentimenti. L’incontro con il nipote del Kommandant è la prima tappa di
un risveglio sensuale che gli farà porre molte domande su se stesso.

Al campo la vita non è facile come sembrava e Dawid capisce
immediatamente che i modi rudi e mostruosi che vengono applicati contro
i deportati lo sconvolgono nel profondo. Come si possono maltrattare e
uccidere dei bambini? Che colpa ne hanno loro?
Tante sono le domande che il nostro protagonista si pone, che lo
manderanno in profonda crisi.

“se non affronti le tue fragilità e le eviti, rimarrai sempre nella mera
mediocrità dell’anima. Io sono fragile, io ho sofferto e soffro, io tremo e
ho paura”

Dawid affronta un tumulto interiore che lo porterà ad accettare e
combattere per sentirsi vivo, vero, libero di essere quello che è veramente.
Si affeziona a un bambino prima e a un adolescente dopo. Cerca in
ogni modo di salvarli come può e la storia diventa un conto alla rovescia,
una corsa contro il tempo, contro le istituzioni e contro a tutto ciò a cui ha
creduto fino a quel momento.

Nel campo, tra i suoi commilitoni, troverà qualche amico disposto ad
aiutarlo, perché le atrocità sono davanti ai loro occhi e alcuni hanno una
coscienza che li scuote.

Cosa c’è di più ammirevole che combattere per i propri valori,
rischiare tutto, anche la vita, per salvarne altre?

Ogni pagina è un inno alla vita, al valore prezioso che ha.
E poi c’è l’amore, quello che si può provare verso un bambino
innocente rimasto solo e verso un ragazzo strafottente che ha cercato di
tenere la testa alta, nonostante le difficoltà e il pericolo di essere ucciso.

Dawid ha trent’anni, Javier solo sedici. Ma l’amore guarda l’età,
l’estrazione sociale o altro? Direi che abbiamo appurato in letture su
letture che l’amore quando arriva… arriva.

Ecco, forse avrei preferito, data la differenza di età, che questo amore
rimanesse platonico. L’autore comunque lo rende molto delicato e
romantico, nonostante il contesto e il luogo.

Che dire del finale? Non ve lo spoilero di sicuro, però lo trovo
coerente e sofferto.

La scrittura è fluida, e fa intuire la profondità dei sentimenti del
protagonista. 

Tutto sommato un romanzo da leggere, fosse anche solo per
immedesimarsi dall’altro lato del filo spinato, per farci stringere il cuore
prima del canto dell’ultima allodola.





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