Copia ARC fornita dall'autrice in cambio di una recensione onesta
Gioia ha quella particolarità di scrivere in modo sciolto, limpido, che fa apprezzare tantissimo le sue storie. Le ho lette quasi tutte e le ho amate. Non è da meno con quest’ultimo romanzo: Jericho.
Ma andiamo per ordine. I Veiled Requiem sono una band rock che ha un discreto successo e sta per fare il salto di qualità che può farli conoscere in tutto il mondo. I loro nomi sono presi da città e Jericho è il nome d’arte di Jeremiah, il miglior amico di Caanan, ovvero Killian. Quando quest’ultimo afferma di stare per diventare padre tutto il peso del mondo crolla sulle spalle di Jeremiah che, da sempre, è innamorato di lui.
Urlargli il suo amore in un parcheggio non era nei piani, ma Jer non riesce più a guardare il ragazzo che ama, felice con una compagna che sta per sposare. Il suo cuore non può reggere tanto dolore. L’unica decisione giusta è quella di allontanarsi per un po’ dalla band.
“…ed è per questo che devo andarmene. Io ti amo e tu ami Samaria. Io sono gay e tu etero. È la storia più vecchia del mondo. Il migliore amico gay s’innamora di quello etero.”
E quale migliore occasione che rifugiarsi nella vecchia casa della nonna, dove tutto è iniziato?
A Newark sembra che il tempo non sia passato e Jer conosce subito il suo piccolo vicino di casa: Alex. Un ragazzino tutto pepe con la sindrome di Asperger. Alex è una ventata di freschezza che fa nascere un nuovo sorriso sul volto di Jeremiah, ma quando Jer conosce Tanner il suo cuore si ferma ancora. Il poliziotto, fratello di Alex, è identico a Killian, senza i suoi tatuaggi. Occhi verdi, invece che azzurri, gli mozzano il respiro.
Da qui è tutta una conseguenza di risate, amore, famiglie divise e ritrovate e anche una buona dose di suspense che arricchisce la storia, lasciandoci per qualche capitolo con il fiato sospeso.
Sapevo che sarebbe stato bello, ma ha superato tutte le mie aspettative. Non c’è solo una storia d’amore, c’è calore, devozione e un pizzico di adrenalina. Ho amato anche Noah, componente della band che va in soccorso di Jeremiah. Non vedo l’ora di leggere la sua storia, perché è un personaggio tanto interessante.
E in ultimo vorrei spendere due parole per come Gioia ha delineato Alex. Lo ha reso vivo dentro al romanzo trasformandolo nella parte essenziale che collega tutti i personaggi che gli ruotano intorno.
Insomma, bello e toccante.
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